Il primo piroscafo del Lloyd Austriaco dedicato esclusivamente ai “viaggi di piacere, quelli che oggi sono noti semplicemente come crociere.
Il piroscafo da passeggeri, nato nella prima metà dell’Ottocento, rivoluzionò il modo di andare per mare, liberando l’uomo dall’atavica schiavitù degli elementi, che costringeva a pianificare il viaggio in base ai venti e alle correnti, con la conseguente incertezza sulla rotta, sulla durata e sull’esito del viaggio.
Nasceva così la nave di linea, meglio conosciuta dall’immaginario collettivo con il nome improprio di “transatlantico”. Un mezzo di trasporto rivoluzionario, che avrebbe favorito lo sviluppo e la globalizzazione del mondo moderno, creando una fitta rete di comunicazioni intercontinentali per veicolare persone, merci e, assieme a queste, tradizioni, cultura e idee di paesi lontani. La nave di linea era dunque nata come mezzo di trasporto di massa, e quanti si mettevano in viaggio, fossero essi poveri emigranti o vip del tempo, lo facevano generalmente per necessità e non per diletto.
Se il viaggio in mare aperto risvegliava timori e tormenti in quanti dovevano partire, dall’altro offriva quelle sensazioni uniche e profonde di fascino: la costa vista dal largo, il blu intenso e profumato del mare aperto, gli scali in luoghi remoti difficilmente raggiungibili con altri mezzi. Pian piano prese piede l’idea che l’andar per mare non dovesse essere un mero obbligo di quanti dovevano spostarsi, bensì potesse diventare fine a se stesso, semplicemente per il fascino che una vacanza a bordo della nave potesse rivelarsi una delle più accattivanti esperienze di svago e diletto.
Dalla crisi economica del 1906/’07, che aveva portato alla riduzione del traffico passeggeri via mare, nacque la necessità e l’opportunità di esplorare nuovi orizzonti per l’impiego della nave passeggeri. Alla fine del 1906 il Lloyd Austriaco decide dunque di trasformare uno dei suoi piroscafi di linea, il Thalia, in nave da crociera. Al tempo il termine crociera, almeno nell’accezione attuale, non esisteva, e al Thalia venne assegnato l’appellativo di “yacht di lusso per viaggi di piacere”. Per distinguerlo dalle altre unità della flotta, il suo scafo venne ridipinto di un bianco immacolato e, il fumaiolo di giallo oro.
A partire del marzo del 1907 la bella unità lloydiana iniziò ad offrire programmi di viaggio esclusivi, verso la Dalmazia, la Grecia, il Nord Africa e altre amene località del Mediterraneo nei mesi invernali, per poi attraversare Gibilterra e, in estate, portare i suoi fortunati ospiti a visitare le capitali nord europee e i fiordi spingendosi fino a Capo Nord. Il Thalia conobbe un successo internazionale immediato, ospitando tra i tanti un convegno medico dedicato alla salubrità terapeutica dei viaggi in mare e un congresso internazionale della stampa, facendo conoscere Trieste e il suo territorio come una delle prime mete del turismo crocieristico. La nave si rivelò dunque una pietra miliare nella storia delle crociere, collaudando un meccanismo turistico e industriale del quale Trieste beneficia ancora oggi.
Assieme a Maurizio Eliseo e a rare immagini d’epoca ripercorreremo così la storia delle crociere e il ruolo di Trieste, dalle prime gite di piacere dei battelli a ruota nel Golfo fino agli esordi delle moderne città galleggianti, della cui progettazione e costruzione Trieste resta leader mondiale.