
1. Trieste e il Lloyd: gli esordi
Dedicata ai ritratti dei fondatori e dei membri dei consigli di amministrazione della Società. Opere selezionate anche tenendo conto del rilievo degli autori: i dipinti recano le firme di Agujari e Scomparini. Vetrine con documenti e con gli atti delle diverse Fondazioni destinate a sostenere marinai e operai invalidi, vedove, orfani.

2. La compagnia di navigazione
Dai modelli dei primi scafi a pale fino a quelli a elica e vapore. Una ricca sezione con documenti, fotografie, stampe illustra l’avvio delle prime rotte, l’apertura dell’Arsenale, i progetti per la sede del Lloyd e le importanti infrastrutture realizzate, dalla ferrovia di collegamento da Vienna a Trieste al canale di Suez.

3. Navi e rotte
Sala dedicata ai più importanti modelli di nave dagli inizi del Novecento agli anni Settanta: dall’Helouan, realizzato dall’Arsenale triestino nel 1911, alla portacontainer Lloydiana. Acquarelli, dipinti, filmati, divise, volumi, documenti contestualizzano la crescita della flotta.
4. La galleria Klodic
Selezione dei tanti dipinti ad olio e pastelli dedicati alle navi del Lloyd da Paolo Klodic

5. Libertatem Testor/Lloyd Triestino
Nel 1919, con la fine della Grande Guerra, il Lloyd austriaco diventa Lloyd triestino. La flotta si ricompone a fatica, ma nel 1927 le navi tornano a battere la bandiera della Società e a percorrere le rotte di un tempo.
È Gabriele d’Annunzio a comporre il motto “Libertatem Testor” che Guido Marussig traduce graficamente con la visione di Trieste turrita.

6. Editoria e grafica
Sezione dedicata alla “III Sezione” del Lloyd, nata al fine di produrre e smerciare opere letterarie e artistiche. Vi sono esposte alcune delle prime edizioni e, soprattutto, la grande stagione della grafica pubblicitaria tra gli anni Venti e gli anni Sessanta. Sotto la guida di Astori, responsabile dell’ufficio stampa, operano artisti di primo piano, da Marcello Dudovich a Guido Marussig, Argio Orell, Oscar Hermann Lamb e molti altri.

7. Victoria I e Victoria II
Due navi che hanno segnato la storia della crocieristica. La Victoria I, cui la rivista Domus dedica un numero speciale per la modernità degli arredi, del design e degli interventi artistici, diventa la nave simbolo degli anni Trenta.

8. Stile di Bordo
La vita a bordo segnata dai pranzi, dalle pause nelle sale di lettura e scrittura, dalle passeggiate sui ponti animati anche da tanti giochi. La giornata trascorre attorno alle piscine, nelle verande e nei bar. Argenti, porcellane, dipinti, strumenti di bordo, grafiche, raccontano navi e viaggi.

9. Australia
Dedicata a una delle più importanti navi degli anni Cinquanta.
L’allestimento accompagna il racconto con un sapiente uso degli spazi e delle strutture preesistenti: le grandi vetrate diventano schermi per retropriezioni, i corpi illuminanti punti luce per i numerosi reperti esposti. Sempre sulla scia di un utilizzo sostenibile parti degli allestimenti delle precedenti mostre “Il mare dell’intimità” e “Lloyd. Le navi di Trieste nel mondo”, trovano, mescolate e riadattate, una nuova funzione nell’attuale percorso. I colori dominanti sono quelli delle navi: il nero, il rosso e il bianco, dosati per scandire il racconto. Passaggi marcati dalle tinte e resi leggeri dal movimento di alcuni particolari: l’oscillazione dei pannelli con le onde, sospesi al soffitto, il gonfiarsi di alcuni veli sotto la spinta di piccoli movimenti d’aria.
Un percorso per temi che assicura la possibilità di una rotazione dei reperti esposti per consentire la più completa visione del patrimonio. Allo stesso modo, la didascalizzazione e anche gli apparati multimediali saranno variati e implementati nel tempo.
Difficile stabilire il pezzo più importante o la sezione più significativa: quello che emerge è la storia di una compagnia che è stata espressione di una città. Il Governatore Conte Stadion non esitò a dire, invertendo i rapporti, che “Trieste è il cuore del Lloyd”.


