La pesca in Adriatico
La Società Austriaca di Pesca e Piscicoltura Marina utilizza, sin dalla dalla fondazione, nel 1888, strumenti didattici che illustrano l’attività nella zona e che oggi sono in parte conservati dal Museo. I diorami rappresentano diverse tecniche di pesca, come quello in cui si illustra la pesca nel Quarnero e in cui si possono vedere delle tonnare, la pesca delle sardelle, diversi tipi di barche e reti e i fondali rocciosi con pesci di varie qualità.
Nell’alto Adriatico la pesca ha seguito percorsi differenti nei diversi territori, esito dell’incontro tra il mare e la storia umana. La pesca dei tonni a Santa Croce o quella dei cefali a Pirano sono tra gli esempi più originali.
A Trieste floridi allevamenti di mitili, soprattutto ostriche e cozze nelle valli di Zaule e di Servola sono documentati dal XVIII secolo e sono forse di origine molto più antica.
Caorle, Grado, Isola e Rovigno sono tra le marinerie storicamente più impegnate nella pesca, ma la protagonista è da sempre quella di Chioggia di cui vediamo esposto il tipico bragozzo per la pesca a strascico.