Mercoledì 4 dicembre alle ore 18.00, nella sala dei portolani del museo.
Dalla guerra di Cambrai a Lissa
Progetti e realtà della presenza armata austriaca sul mare a cura di Paolo Marz.
Abituati alla realtà del mondo odierno, possiamo essere indotti a dare per scontato che uno Stato affacciato al mare disponga di una marina militare, mediante la quale garantire la sicurezza delle proprie coste e del proprio traffico marittimo. Ma così non è sempre stato: la storia degli Asburgo ci dice che, dal 1366, anno in cui la loro penetrazione verso sud permise loro di vedere l’Adriatico a Duino, ci vollero tre secoli e mezzo prima che essi riuscissero a darsi una forza navale su questo mare, sia pure di minima consistenza e di carattere non permanente. I primi interventi attuati da Carlo VI, verso il 1720, per lo sviluppo economico dei Paesi ereditari austriaci resero evidente l’importanza del commercio marittimo e, quindi, la necessità di mezzi atti alla protezione del naviglio mercantile. Si diede risposta con la piccola flotta costituita e comandata dall’ammiraglio Forbes negli anni Venti. Ma fu esperienza di breve durata ed appena negli anni 1765-67 vennero costruite a Porto Rè (Kraljevica), per volere della sovrana Maria Teresa, due fregate, destinate alla protezione del traffico. Frattanto, la guerra di Successione polacca (1733-35) aveva messo in luce un’ulteriore funzione delle forze di mare: la cooperazione con la fortificazione nella difesa della costa. A tale scopo vennero destinate, allora, alcune unità napoletane, sfuggite alla cattura per opera dei francesi e giunte a Trieste nel giugno del 1734, al comando del conte Luca Pallavicini. Alla stessa necessità, conseguente alla guerra austro-russo-turca del 1788, si fece fronte con la costituzione, a Trieste, di una piccola squadra, costituita da legni ivi costruiti, ad eccezione di alcuni fatti a Fiume. Il 1798 portò nelle mani dell’imperatore Francesco II ciò che della flotta e dell’arsenale di Venezia era sopravvissuto al saccheggio francese. Divenuta ormai organizzazione strutturata e permanente, seppure di limitata consistenza, la nuova flotta riuniva finalmente in sé la capacità di difesa della costa e quella di pattugliamento di altura. Nel corso di varie campagne nel Mediterraneo essa riuscì a dare buona prova di sé, contribuendo ad accrescere il prestigio dell’Impero d’Austria. L’ordinamento adottato alla metà del secolo su proposta dell’ammiraglio Dahlerup, comandante della marina dal 1849, rifondò le forze di mare, ponendole in condizione di cogliere, nella breve campagna 1866 (la “guerra delle sette settimane”), l’importante vittoria di Lissa.
Paolo Marz è dottore in giurisprudenza e socio del Museo della Guerra di Rovereto, dell’Istituto per la storia del Risorgimento, della Società di Minerva, del Centro Studi di storia militare antica e moderna di Trieste e dell’Associazione Zenobi. E’ studioso degli aspetti militari della storia del Litorale austriaco, estendendo lo sguardo alle milizie comunali del basso medioevo e dell’età moderna, quali elementi della delega di difesa dallo Stato al potere locale. L’esame sistematico di un grande numero di documenti di archivio, sia a Trieste che a Vienna, gli ha permesso di portare alla luce istituzioni e fatti attinenti alla difesa del Litorale sinora oscuri o poco conosciuti e compresi nell’ampio arco temporale che va dall’inizio del Trecento alla prima guerra mondiale. Sono finora comparsi, nei periodici “Archeografo Triestino” ed “Atti e memorie della Società istriana di archeologia e Storia patria”, una serie di saggi sulla fortificazione costiera e la marina. Ad essi si aggiunge la monografia dal titolo “Le milizie del comune di Trieste dal 1300 al 1550”, pubblicata nel 2002 per la Deputazione di storia patria di Trieste e Gorizia. Ha pubblicato, inoltre, numerosi articoli dedicati alla storia e tecnologia delle armi portatili sul periodico “Diana Armi” di Firenze e, nel primo volume degli “Annali” del Museo della Guerra di Rovereto (1990), un saggio sulle esperienze di guerra austro-ungariche sui fronti orientale e balcanico nel 1914.
Evento in collaborazione con:
Associazione di volontariato CITTAVIVA
Ingresso gratuito sino al limite dei posti disponibili.
Il Civico Museo del Mare è comodamente raggiungibile con i bus 8, 9 e 15.
Comts/RF