Il viaggio nella modernità. 1924-1938 Trieste nell’evoluzione della nave di linea

10 ottobre 2024 – 16 febbraio 2025

La mostra approfondisce tramite fotografie d’epoca, documenti, manoscritti, grafica pubblicitaria, disegni, bozzetti pubblicitari e modelli navali, il tema dell’evoluzione del disegno delle navi di linea e della loro decorazione, nonché la rincorsa al lusso e alla velocità, che hanno contraddistinto quella che per le navi di linea è stata un’epoca d’oro irripetibile alla quale Trieste ha contribuito in maniera significativa.

Nella storia navale triestina la costruzione del transatlantico Saturnia, che ebbe inizio nel 1924, segna l’avvio di una fase di sviluppo che ha riguardato sia gli aspetti tecnologici che lo stile degli allestimenti interni e la qualità dei servizi offerti ai viaggiatori.

Nei primi anni Venti riprendono i collegamenti transoceanici regolari interrotti durante la Prima Guerra Mondiale: rispetto al periodo prebellico, però, le crescenti limitazioni all’immigrazione introdotte negli Stati Uniti comportano una diminuzione dei flussi migratori e conseguentemente della domanda di viaggi economici anche se scomodi, mentre il lusso e la velocità del viaggio sui moderni transatlantici attraggono viaggiatori dotati di una maggiore disponibilità economica.

Le più importanti compagnie di navigazione competono dunque per intercettare questo mercato in mutamento e ordinano ai cantieri nuove navi, più grandi, più veloci, più lussuose e confortevoli, che possano rispondere alle esigenze di una clientela d’élite.

Negli anni Venti del Novecento la Saturnia e la Vulcania, costruite a Trieste, vengono dotate dei più grandi motori diesel allora disponibili forniti dalla triestina Fabbrica Macchine Sant’Andrea. I cantieri triestini continueranno ad introdurre nei transatlantici innovazioni tecniche che consentiranno alle nuove navi di linea di dedicare maggiore spazio al comfort dei passeggeri, trasformando la traversata da semplice viaggio a occasione di vacanza.

Le opere presentate, attraverso le quali si ripercorre uno scorcio della storia del design italiano e della storia produttiva della città di Trieste, provengono dalla Collezione del Museo del Mare e dai suoi archivi, ovvero il Fondo Lloyd, il Fondo Mioni, la Biblioteca Mario Marzari e la Donazione Timoteo. Si tratta di foto d’epoca, documenti, manoscritti, grafica pubblicitaria, disegni, bozzetti pubblicitari e di copertine di riviste, brochure promozionali, opere a stampa, modelli di navi.

La mostra si focalizza su dieci navi, ovvero Saturnia (1925/1936), Vulcania (1928/1935), Victoria (1930), Conte di Savoia (1931), Neptunia (1931), Oceania (1932), Pilsudski (1934), Batory (1935), Stockholm (1938) e Vega (1938), costruite nei cantieri di Trieste e Monfalcone della società dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico (CRDA). Il percorso di visita si articola in sezioni che mettono a confronto parti omogenee di queste navi, al fine di far apprezzare l’evoluzione relativa alla tecnologia, al design e agli ambienti presenti a bordo.

Un percorso sfaccettato arricchito nella rappresentazione di un’epoca da un video con ulteriore documentazione fotografica.

La mostra è ideata e realizzata dal Servizio Promozione Turistica, Musei, Eventi Culturali e Sportivi del Comune di Trieste, con il coordinamento di Patrizia Fasolato, Responsabile Musei Scientifici, e la curatela di Andrea Bonifacio e Silvia Pinna, conservatori, con il contributo di Anna Longo, funzionario culturale del Museo del Mare.

 

Il museo e la mostra sono ad ingresso gratuito.

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