Piani batimetrici

Misurare le profondita

Le difficoltà della navigazione non risiedono soltanto nell’individuazione della propria posizione nel mare e nel tracciare la rotta, ma anche nell’individuare la conformazione del fondale marino, in particolare nel momento in cui ci si deve avvicinare alla costa. A questo scopo viene utilizzato lo scandaglio che permette di calcolare la profondità del mare nel punto in cui si trova l’imbarcazione.

Utilizzando un gran numero di queste misurazioni nel tempo si disegnano carte in cui la conformazione dei fondali viene descritta tramite linee indicanti la medesima profondità, le isobate, particolarmente importanti in prossimità dei porti.

Questo tipo di carte, ricche di indicazioni numeriche, erano di difficile lettura, così si sviluppa una rappresentazione per gradazioni di colore in cui la maggiore profondità del mare corrisponde al blu più scuro, che si schiarisce col diminuire della profondità.

Antonio L. Rois, Plastico batimetrico della baia di Breno e Ragusa Vecchia (Župa Dubrovacˇka e Cavtat), legno e carta dipinti ad olio, 1864
Antonio L. Rois, Plastico batimetrico della baia di Breno e Ragusa Vecchia (Župa Dubrovacˇka e Cavtat), legno e carta dipinti ad olio, 1864

A sviluppare e tradurre in plastici tridimensionali queste carte fu Heinrich von Littrow che trasmise questa competenza anche agli allievi dell’Accademia di Commercio e di Nautica di cui fu insegnante e direttore dal 1857 al 1863.

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Museo del Mare

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