L’evoluzione
Gli strumenti nautici conservati dal Museo testimoniano lo stretto rapporto tra evoluzione tecnologica e navigazione tra il Settecento e l’inizio del Novecento. La collezione comprende alcuni degli strumenti utilizzati dalla Scuola Matematico-Nautica di Trieste (1754–1809), poi Accademia di Commercio e di Nautica (1809–1917) e in seguito Istituto Nautico.
Agli albori della storia della navigazione era necessario il contatto visivo con la costa. Nel Mediterraneo i Fenici iniziarono a navigare in mare aperto per raggiungere i porti di destinazione più velocemente quindi con maggiore profitto, impiegando i primi rudimenti della navigazione strumentale.
Nel tempo sono stati inventati strumenti sempre più precisi per determinare la posizione di una nave e la sua velocità e, anche grazie alla navigazione, la cartografia ha descritto il mondo intero.
Oggi la tecnologia satellitare e la cartografia digitale permettono di determinare con precisione la posizione di una nave, la velocità e la rotta da seguire per raggiungere il porto di destinazione. Tuttavia per i naviganti è più sicuro conoscere e avere a portata di mano anche gli strumenti tradizionali.
Le funzioni
Il mappamondo, il globo celeste e la sfera armillare aiutano l’insegnamento dei principi di astronomia e di geografia, nozioni necessarie per il corretto utilizzo di strumenti che permettono di determinare la posizione dell’osservatore (punto nave).
Ottanti e sestanti sono strumenti che misurano l’altezza sull’orizzonte di un corpo celeste quale il sole o la stella polare. Conoscendo la propria posizione e quella del punto da raggiungere, è possibile tracciare la direzione da seguire, la rotta, misurata come ampiezza dell’angolo tra questa e la posizione del nord, indicato dalla bussola.
Il dromoscopio corregge eventuali errori della bussola, dovuti ad esempio a campi magnetici generati dalla nave stessa.
La meridiana misura il tempo, in presenza della luce solare.
I solcometri misurano la velocità dell’imbarcazione.
Il barometro misura la pressione dell’atmosfera e il barografo ne registra i valori nel tempo. Questi dati permettono di prevedere le condizioni meteorologiche dell’immediato futuro prendendo anche in considerazione la direzione del vento e la stagione.